25 gennaio 2010

Per l'informazioni geografica trasparente


Milano in 3D in Google Earth. Grazie Fabrizio

Pochi giorni fa, ho avuto modo di sapere da alcuni colleghi, nel gruppo che gestisco su Facebook, che in Sicilia è stato realizzato un modello digitale di elevazione (DEM) con risoluzione a 2 metri (due!), ma nessuno sa dove trovarlo. Se è vero, sarebbe veramente uno spreco, e purtroppo non sarebbe l'unico.

Costruire dati geografici è molto costoso. Se questi sono stati commissionati da un ente pubblico, penso che non distribuirli equivalga a costruire una autostrada per poi tenerla rigorosamente chiusa. Come scrivo già dal 2006.

Ho poi scritto della mia esperienza a Monza negli anni novanta del secolo scorso, quando venne realizzato il rilievo aerofotogrammetrico, restituito in vettoriale (DWG) di cui riuscimmo ad ottenere la distribuzione su CD-Rom, a pagamento, solo dopo insistenti richieste a norma di legge. E poi ho provato qui ad aprire la discussione.

L'Italia, penso nessuno possa negarlo, ha molta strada da fare nel campo dell'informazione geografica.
Basta guardare, per esempio, al processo di decentramento del catasto ai comuni fermo da anni.
Oppure ai differenti standard e sistemi di coordinate utilizzati dalle regioni.

Più in generale, in troppi casi (tranne alcune lodevoli eccezioni) l'informazione geografica viene tenuta ancora nascosta. E' come se vi fosse un timore reverenziale, una strana concezione per cui la sua distribuzione possa essere in qualche modo dannosa:
...Se li distribuiamo a tutti, chissà poi cosa se ne potranno fare...
Magari studiare seriamente il dissesto idrogeologico ed evitare l'ennesima frana
Magari terminare più velocemente e con maggiore precisione lo strumento urbanistico
Magari evitare di spendere risorse pubbliche per effettuare nuovi rilievi
Magari progettare infrastrutture in modo più veloce e preciso
...E potrei continuare a lungo.

La mia opinione è che il punto di partenza di tutto stia nell'informazione geografica trasparente.
Quando tutti potranno utilizzare, e quindi eventualmente criticare con competenza, il dato prodotto dai molti, forse troppi enti cartografici italiani, quando tutti sapremo cosa ha realizzato la tale regione, il tale ente, con quale livello di qualità... Allora saremo sulla buona strada.

Oggi, ai tempi di di Google Earth e di Street View, mi sembra del tutto fuori luogo mantenere ancora vincoli e barriere all'uso dell'informazione geografica.

Per fortuna la discussione su questi argomenti, anche sul Web, è vivace.

Puoi leggere qui il lungo intervento di Luciano Surace, all'apertura dell'ultime conferenza a Bari di ASITA, di cui è presidente.
Seguito dal commento di Giovanni Biallo sul suo GEOforUS
E da Paolo Orlandi che ha ripreso la questione sul suo Blog

E tu cosa ne pensi?
GimmiGIS

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