23 gennaio 2007

La guerra dei dati GIS



Sono sempre stato convinto che i dati geografici digitali siano una risorsa di importanza strategica, non solo per la pianificazione del territorio e la difesa dell'ambiente, ma anche per lo sviluppo tecnologico ed economico.
Basti pensare, in campo pubblico, alla crescente diffusione degli sportelli per le imprese e delle applicazioni di marketing territoriale. Nel campo privato i navigatori satellitari, i sistemi GPS, le applicazioni geomarketing ed i siti Web turistici. Perfino alcuni appassionati di Mountain Bike, ormai, utilizzano GPS ed ortofoto e ne discutono con competenza. Anche nei paesi più arretrati poter mappare le (scarse) risorse rappresenta un requisito di base per lo sviluppo.
La produzione dei dati geografici, però, è ancora molto lenta, ed in Italia (ma anche in molte parti di Europa) gli enti pubblici preposti non hanno brillato, finora. Manca un vero ente cartografico nazionale, la diffusione degli strumenti GIS è ancora troppo scarsa, e spesso accade che ogni ente agisca senza coordinarsi con gli altri. Lasciando stare il tragico caso del catasto, basti pensare alle Regioni, che in alcuni casi stanno facendo un ottimo lavoro, ma utilizzando formati, scale di rappresentazione, addirittura sistemi di coordinate diversi da loro. Insomma, il risultato è che in alcuni casi i dati mancano, in altri casi se ne trovano addirittura più versioni differenti e magari non compatibili.
Un altro aspetto sconcertante sta nelle modalità di accesso ai dati prodotti da enti pubblici. Alcuni enti hanno già dato un ottimo esempio, li distribuiscono al solo costo di riproduzione, o addirittura ne permettono il download da Internet. Altri invece li fanno pagare salati, e/o li sottopongono a vincoli di licenza molto limitati, altri ancora purtroppo se li tengono stretti per il solo uso interno guardandosi bene dal distribuirli. Diciamo subito che secondo me questi dati dovrebbero essere resi disponibili a tutti, sia sul Web che attraverso copie fisiche, al solo costo di riproduzione. Naturalmente escluso il caso in cui contengano dati sensibili o riservati o sottoposti da altri a licenza d'uso. Mi rendo conto che gli enti sopportano dei costi, anche rilevanti, per la produzione dei dati geografici digitali, ma questi sono stati già pagati, attraverso il prelievo fiscale, non si capisce quindi quale sia il motivo di farli pagare di nuovo. E poi quello che conta è che i dati geografici rappresentano ormai uno strumento per lo sviluppo economico: il territorio che vede presenti e disponibili dati GIS più facilmente vede nascere iniziative tecnologicamente avanzate, per esempi nel campo del turismo.


Qualche passo avanti per affrontare i problemi che ho appena descritto è stato realizzato in Italia nell'attuazione dell'accordo tra lo Stato e gli Enti Locali chiamato IntesaGIS, che sta definindo degli standard, ma ancora molta strada resta da percorrere.
Un contributo importante sta per arrivare dall'Unione Europea, dove il Parlamento e la Commissione stanno discutendo di questi temi da diversi anni, nella preparazione della direttiva INSPIRE. Si tratta dell'acronimo (un po' tirato per i capelli, diciamocelo...) per INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe. La discussione è durata molto a causa dei tempi necessari per consultare tutti i governi, ma anche a causa di una divergenza tra i due organi europei, proprio riguardante le modalità di accesso ai dati spaziali da parte dei cittadini europei e alla delicata questione del Copyright sul dato spaziale prodotto da enti pubblici. Sembra comunque che il 21 novembre 2006 si sia raggiunto un accordo e quindi la procedura è vicina alla sua conclusione, prevista per febbraio 2007.



Il compromesso raggiunto ha suscitato molte polemiche, ed è attiva una petizione su Internet per riaffermare la proprietà pubblica dei dati geografici raccolti dagli enti statali e permetterne la visualizzazine e l'utilizzo da parte dei cittadini.



Personalmente, ho aderito.
Alla prossima
GimmiGIS

2 commenti:

Anonimo ha detto...

scusate l'ignoranza mi serve qualche dritta per un progetto universitario..la domanda è perchè è utile gis ai fini di una ricerca geografica? grazie mille

GimmiGis ha detto...

Ciao Anonimo,

Ma perbacco!
Se vuoi effettuare una ricerca geografica puoi realizzarla sulla carta, come nei secoli scorsi, oppure usare strumenti GIS.

Basta che provi un Google Maps, liberamente accessibile via Internet, per renderti conto delle enormi potenzialità di un Sistema Informativo Territoriale, SIT in italiano, GIS in inglese - Geographical Information System.

GIS è l'informatica, e l'intelligenza umana, applicata alla cartografia ed alla geografia.

Per saperne di più:

Il valore dell'informazione geografica
http://map3d.blogspot.com/2008/11/il-valore-dellinformazione-geografica.html

Lezioni di cartografia su YouTube
http://map3d.blogspot.com/2008/11/lezioni-di-cartografia-su-youtube.html

Buon divertimento!
GimmiGIS